ENERGIA… PER FARE E PER PENSARE

Nulla si crea e nulla si distrugge, tutto si trasforma. Questo è il postulato di Lavoisier alla base della fisica e da cui deriva la legge di conservazione dell’energia, appunto.

Un concetto, questo, che può essere trasversale e comune a diverse discipline, o comunque dovrebbe essere un memento e un monito a cui guardare sempre. Sì, perché oggi è forse l’argomento più importante da affrontare. L’uomo ha bisogno di energia sempre e in quantità crescente per mantenere ciò che ha creato e che continua a sviluppare. Energia sotto ogni forma, che sia a livello personale o strumentale, purché sia capace di far fronte alle esigenze della società contemporanea e al grado di sviluppo a cui è arrivata.

C’è forse troppa energia in circolo, o almeno può sembrare essere troppo concentrata o canalizzata male. Considerando che ogni spostamento, anche intellettuale, produce energia e ogni attività assorbe energia, si genera un flusso di energia difficile da immaginare e ancor di più da governare.

È romantico pensare all’energia del vento che muove dolcemente le foglie o immaginarlo strappare alla terra un albero intero. Questo, però, è un fenomeno che si genera dalla trasformazione di energia che deriva ad esempio dal calore di milioni di automobili in moto sulle strade che al sole diventano piastre roventi, o da quei negozi che rimangono a porte spalancate anche quando per entrarci in estate serve il maglione e in inverno la canottiera. Il risultato finale è assorbire energia con effetti incalcolabili nell’immediato. Forse, è presente troppa energia anche nella vita quotidiana delle persone a cui ne è richiesta sempre di più per affrontarla.

Serve o servirebbe fermarsi per riuscire a capire cosa sta accadendo davvero e poter entrare nel giusto flusso energetico. La legge fisica spiega che alla base c’è un bilancio di energie, tra quelle spese e quelle necessarie. C’è chi si interrogava se l’energia spesa per spostare tutte le valige di ritorno da una vacanza siano capaci di assorbire e consumare tutte le energie accomunate durante la vacanza stessa!?!

Si riconsideri quindi l’effetto farfalla di Lorenz per decidere se e come agire: Può, il batter d’ali di una farfalla in Brasile, provocare un tornado in Texas?” (titolo di una conferenza tenuta nel 1972)

Ti è piaciuto? Puoi condividerlo con i tuoi amici

PROSSIMA FERMATA: FELICITA’

felicità

Esiste la felicità? E, soprattutto, che cos’è? 

Tutto, oggi, sembra voler far intendere che per essere felici si debba vivere nel progresso, possedere qualsiasi cosa e dell’ultimo modello, e che il tenore di vita sia il metro con cui misurarla.

Sulla felicità esistono 1) un Rapporto mondiale che ne misura il livello in 156 Paesi, 2) un paradosso che ne delinea la struttura e il legame all’universo economico/finanziario, 3) una giornata mondiale il 20 marzo.

Ma ultimi studi e sondaggi rilevano che a livello globale la felicità scende e salgono preoccupazione, tristezza e rabbia… che rabbia! Dobbiamo però essere felici che l’Italia sale di 11 posizioni 😉

Si potrebbe forse anche dire che la felicità stia diventando una nuova scienza interdisciplinare diversa dalla psicologia o dall’attuale scienza economica. Si stanno utilizzando nuovi metodi di indagine diretta ad un rilievo soggettivo da parte delle persone con dei questionari  da cui ne derivano importanti manovre politiche globali.

Se però i più poveri non sono meno felici di quelli più ricchi, se nei Paesi economicamente meno sviluppati non ci sono mediamente meno felici di quelli economicamente più sviluppati, perché incaponirsi sul PIL o puntare sempre e solo sullo sviluppo economico?

Felicità e infelicità sono fenomeni dell’anima (U. Galimberti, I miti del nostro tempo, Feltrinelli, Milano, 2009) e per i Greci era il sommo bene. Il termine deriva, appunto, dal greco: “Eudaimonia”, usato per la prima volta da Erodoto per indicare una vita florida, e da Esiodo per indicare una vita felice e fortunata. è l’espressione di un concetto che nella società odierna, della complessità, diventa poco controllabile e di difficile adattabilità. La sua etimologia, invece, racchiude due parole: eu (bene) e daimon (demone), e per poter vivere felici devi realizzare te stesso, il tuo demone, ciò per cui sei nato, la tua natura. Realizzando il proprio demone si può raggiungere la felicità, però secondo misura, come aggiungevano subito dopo:” katà métron”, senza eccedere e senza limitarsi.

Ad una felicità edonistica assoggettata al consumo di beni che non può resistere a causa del naturale adattamento dell’uomo al suo contesto, se ne contrappone una che non ha legami con le soddisfazioni materiali, ma si sviluppa in un ambito emotivo, affettivo e civile. è quindi una questione di conoscenza di sé, del suo sviluppo e di relazioni reali e sincere. 

Ti è piaciuto? Puoi condividerlo con i tuoi amici

SALI SU METROPOLITALMO E VIA!

metropolitalmo

è arrivato settembre ed eccoci…si riparte! Le vacanze sono finite, ma il nostro viaggio insieme continua ed è per questo che abbiamo creato una mappa: per orientarsi tra tutte le nostre attività.

MetropolitAlmo è sempre in movimento, carico di novità, con nuove e vecchie fermate tutte da scoprire, con vagoni pieni di iniziative, spettacoli, incontri; pronto per affrontare un viaggio insieme, che sia per il tempo di una fermata o per affrontare l’intera rete di linee, che sia un dilettevole svago o un’esperienza capace di cambiare la vita. Lo stesso Ulisse, per Dante, viaggiò per seguire «virtude e conoscenza».


Il viaggio può assumere innumerevoli significati ed anche oggi può essere vissuto e interpretato in modi del tutto diversi, ma ciò che rimane è che viaggiare è un modo di mutare, un metodo per cambiare la propria posizione che sia per fuga, per fede, punizione, una cura, un castigo, una purificazione.

Gli antichi definivano il viaggiatore come “filosofo”, ed è un concetto che rimane invariato anche all’inizio dell’età moderna quando si attribuiva una particolare dignità al viaggiatore che si comportava come osservatore oggettivo e “descrittore del mondo”.

Il viaggio può racchiudere il significato intero della vita. Il viaggio è rispetto, è etica. Il viaggio è un’esperienza da affrontare in solitudine o in condivisione, ma proprio oggi in cui si viaggia continuamente e senza limiti, si trovano solo nuovi limiti e paradossi: l’iperconessione in solitudine, l’infelicità nel possedere tutto e volendo si potrebbe continuare ancora.

Nell’ipotetico universo della conoscenza in cui gravita il mondo di Almo collegato da Metropolitalmo che unisce tutto e tutti, si rende necessaria una mappa, quale strumento da tenere sempre a portata di mano per orientarsi, per trovare la strada e magari condividerla.

Si può salire e starsene sedurti in attesa di arrivare a destinazione, ma ci si può anche godere il viaggio con a fianco qualcuno, perché è nel quotidiano che ci si può imbattere in passeggeri straordinari, basta essere viaggiatori dentro ed essere sempre curiosi e aperti.

Scopri qua il calendario generale dei corsi 2019/2020

Ti è piaciuto? Puoi condividerlo con i tuoi amici