È impossibile separare la bellezza dal piacere o dalla gratificazione perché tutto avviene a livello neuroscientifico nella corteccia mediale orbitofrontale. È un processo vero e proprio quello che riconosce la bellezza ed “accade” nella testa: un dibattito di giudizio che si apre ad ogni stimolo nella zona della corteccia celebrale che la rileva e la compara ai parametri a disposizione che si sono accumulati, per trovare poi gratificazione o meno.
Non esiste una definizione di bellezza, è una percezione, anche se i parametri potrebbero essere definiti al negativo. Prendiamo come esempio gli occhi: in posizione diversa da quella dove solitamente sono collocati, non verrebbero definiti belli. Esistono quindi dei minimi termini che devono essere soddisfatti anche se tutto rimane di carattere personale e qualcosa di astratto. Diventa però qualcosa di quantificabile quando si considera la soddisfazione della mente: di fronte alla bellezza aumenta l’attività delle aree visive e quanto più forte è l’esperienza estetica, tanto più si attiverà quell’area.
È vero anche che il senso estetico si sviluppa con la competenza e la virtù, ed è per questo che ci piace proporre corsi di storia dell’arte, ma anche addomesticare la vista alle sperimentazioni dell’arte moderna: vorremo darvi tutti gli strumenti per godere appieno ogni qual volta vi troviate di fronte all’Arte. Ciascuno trova bello quello che ama, noi amiamo studiare Arte insieme a voi.